lunedì 22 luglio - ore 20.00
Terrae Motus è un evento che si propone di esplorare attraverso sguardi diversi il rapporto tra i territori e i movimenti per la loro rivendicazione.La serata è un viaggio attraverso diverse forme di espressione artistica e riflessione sociale, per esplorare l’arte come mezzo di resistenza e consapevolezza.
Il Battiferro sarà aperto dalle ore 20.00, con possibilità di cenare sul posto con tigelle, piadine, crescente, patate fritte presso il bar del Battiferro.
Modalità di ingresso: € 7,00 a persona - posti limitati, prenotazione consigliata
Dove: via della Beverara 123/a - via del Navile 29/5a, Bologna
Con ampio parcheggio gratuito
PRENOTA ORA
INFO E PRENOTAZIONI: tel. 329 3659446 - associazione.vitruvio@gmail.com
lunedì 22 luglio - ore 20.00
Terrae Motus. Un viaggio artistico attraverso la rivendicazione e la resistenza
Il Battiferro sarà aperto dalle ore 20.00, con possibilità di cenare sul posto con tigelle, piadine, crescente, patate fritte presso il bar del Battiferro.
Modalità di ingresso: € 7,00 a persona - posti limitati, prenotazione consigliata
Dove: via della Beverara 123/a - via del Navile 29/5a, Bologna
Con ampio parcheggio gratuito
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INFO E PRENOTAZIONI: tel. 329 3659446 - associazione.vitruvio@gmail.com
Alle ore 20.00 ci sarà la Presentazione di "controCANTO - Movimenti sociali e cura del conflitto" con uno degli autori delle ricerche. "controCANTO - Movimenti sociali e cura del conflitto" è un prodotto creato e pubblicato dall’Officina editoriale Morsi Editore grazie al progetto “Orizzonti” del Polo del ‘900 di Torino.
Il progetto nasce per indagare l’immaginario politico e sociale degli anni 2000 con ricerche dedicate al Movimento dei Movimenti, Onda Anomala e Movimento NO TAV in dialogo con illustrazioni originali e un’installazione multimediale.
Come si raccontano? Si può fare storia, in senso proprio, di eventi la cui eco è così vicina?
Alle ore 21.00 è la volta di "Il Pubblico Bene", performance ibrida tra teatro, concerto di musica elettronica ed esito audiovisivo.
Il focus della performance riporta alla Sardegna: un territorio percepito come esotico, che si manifesta come paradigma dello sfruttamento del suolo, delle risorse e della popolazione, evidenziando il divario tra le necessità degli abitanti e quelle del capitalismo. “Cos’è il Bene Pubblico? Si esorta continuamente a difendere il Bene Pubblico. Ma ciò che è pubblico, esattamente, di chi è?”
CREDITI: Il Pubblico Bene.
Regia, drammaturgia e attuazione di Simone Azzu.
Musiche di Martino Corrias.
Progetto video di Claudia Virdis. Il materiale video è tratto da Sardegna Digital Library –
concessione: Regione Autonoma della Sardegna, e dall’Archivio Fiorenzo Serra
degli Eredi Serra: Simonetta, Antonio e Paolo
Sound engineering di Stefano Daga
Produzione SHIP – Centro di Produzione Culturale
Con il sostegno di Circolo Sardegna Bologna e DAS – Dispositivo Arti Sperimentali
Alle ore 22.00 KAR: Ad opera di Marka e Amelia Nieddu, “KAR” è una performance che nasce e si sviluppa sui ricordi di un luogo e di un tempo passati, ma al contempo eterni. Attraverso l'incontro tra video e suono, sviluppato in live, la performance da vita a un'opera in continua evoluzione, che esiste in un perpetuo stato di rinascita. “La memoria di un tempo e uno spazio senza confini, dove tutti gli elementi dell'universo comunicavano perfettamente fra loro. L'anima riesce ancora a sentirne gli echi, passando fra rocce, piante, il sole e la notte.”
Alle ore 23.00 ANATHEMA: Experimental performance per giradischi e sintetizzatore modulare — anatema /ana'tɛma/, raro /a'natema/ s. m. [dal lat. tardo anathēma e anathĕma, gr. anáthēma "offerta votiva", poi anáthema "maledizione] (pl. -i). — Anathema è una performance sperimentale basata sull’omonimo concept album di Daniele Carcassi, sound artist e experimental performer che si cela dietro il moniker di Abo Abo, edito per Slowth Records nel marzo 2024. La performance si sviluppa intorno a un'improvvisazione tra sintetizzatore modulare e giradischi, basata su moduli sonori che mettono in gioco l'interazione tra esecutore e strumento; si ricerca il limite del controllo e dell'imprevedibilità, e utilizzando il disco in vinile come supporto vivo di musica preesistente, reintrodotta e rinnovata attraverso un linguaggio elettroacustico.